venerdì 28 novembre 2008

Contra legem facit qui id facit quod lex prohibet

"Agisce contro la legge colui che compie ciò che la legge proibisce".
Questa massima è indirizzata agli 11.000.000 (undici milioni!) di cittadini italiani "contribuenti" che hanno dichiarato un reddito sul quale l'imposta da appliccare risulta ZERO. Si, avete capito bene ZERO.
Dividendo l'imposta incassata dal fisco per il numero dei contribuenti che non hanno evaso, RISULTA UN REDDITO MEDIO PERCEPITO DAGLI ITALIANI ATTIVI PARI A 17.500,00 EURO circa.
Se non mi credete andate a leggere la pagina 134 del Televideo Rai di oggi 28 Novembre 2008.
E...Tremonti, Brunetta e Bonanni cercano fra una portata ed altra di partorire misure di sostegno al reddito. Ma....AL REDDITO DI CHI?

domenica 23 novembre 2008

COME BUE CHE DICE CORNUTO ALL'ASINO




Mi vergogno occuparmi di un personaggio che come Ministro non ha fatto altro che considerare nemici i cittadini che dovrebbe servire.

Non sarebbe degno del suo ruolo un Ministro che messo lì per occuparsi del benessere e degli interessi di tutti, distingue i cittadini a seconda del credo politico (e questo è gravissimo per un Ministro), denigra, accusa, offende ecc.. ecc...
Perchè non agisce senza parlare e/o apparire?
Ben vengano allora questi interventi che trovo di grande sostegno e che danno morale ai lavoratori e alle persone oneste derise e sbeffeggiate da personaggi cosidetti pubblici ma che dovrebbero invece stare zitti e chiedere scusa e poi scusa ancora.
Anzi vista la nuova legge che prepara il ministro Alfano sarebbe ideale se colui che accusa vada a svolgere il lavoro che svolge l'accusato.
Anche soltanto per un anno.

sabato 22 novembre 2008

El Greco non è solo!


Dal Televideo RAI che trovo molto documentato, ben fatto e aggiornatissimo ho scovato questa notizia che, essendo il mio Blog per definizione un ponte tra Grecia e Italia, ho deciso di pubblicare.
Serve per apprezzare il fatto che la Grecia che è (per fortuna) totalmente trascurata dai Mass-Media italiani, viene comunque alla ribalta con questo genere di notizie.
Chi volesse approfondire ulteriormente, ecco il link relativo alla avvenimento di Palazzo Venezia.






A ROMA, LE OPERE DEL
MAESTRO THEOKARAKIS

Si apre oggi al pubblico a Palazzo
Venezia, a Roma, una mostra di opere
del pittore greco Basil Theokarakis
relative al periodo 1952-2008.

Le opere esposte, circa 200, per la
prima volta in Italia, riguardano sia
il periodo iniziale dell'attività dell'
artista, seguito all'apprendistato
svolto nella bottega del famoso Spiros
Papalukas, che creazioni più recenti.

I lavori riguardano diverse fasi arti-
stiche di Theocharakis e diversi sog-
getti, da quelli del periodo astratto
a quelli dedicati al Monte Athos, alle
opere del ciclo delle Nuvole, delle
Paludi,dei Centri Abitati,dei Paesaggi.

venerdì 14 novembre 2008

Dasvidania tovarish Silvio!

La difesa d'ufficio della Russia contro le provocazioni degli USA che il Primo Ministro italiano Silvio Berlusconi ha fatto durante la sua visita in Turchia, mi ha colto di sorpresa.
Mai mi sarei aspettato di trovarmi d'accordo con lui su qualcosa. Figuriamoci se potevo essere d'accordo sulla politica estera verso i Balcani e la Russia del Governo italiano che obbedisce a quello che stabilisce il Segretario di Stato degli USA ovvero il Foreign Office.
Avrò capito bene? Visto il personaggio che il giorno dopo smentisce quello che ha detto il giorno prima, ho atteso la sua smentita, la sua rettifica o una sua precisazione. Ho atteso invano. SILVIO HA PRONUNCIATO DAVVERO QUELLO CHE I GIORNALI HANNO RIFERITO. Egli ha esternato quanto segue:
«Diciamolo chiaro: consideriamo che ci siano state delle provocazioni alla Federazione russa con il progetto di dare collocazione ai missili Polonia e in Repubblica Ceca e poi con il riconoscimento unilaterale del Kosovo e poi ancora con l’accelerazione di un processo tra la Georgia e l’Ucraina per la loro entrata nella Nato".
Roba da non crederci.
Siccome però sono sospettoso ho voluto essere confortato rivolgendomi come sempre faccio in casi del genere, agli esperti.
E credetemi non esistono conoscitori della realtà balcanica più informati, più lucidi, più documentati dei commentatori che scrivono sul sito della Rinascita Balcanica.
Ho trovato un'analisi veramente straordinaria, intelligente e sopratutto un' approffondimento che soddisfa tutte le domande e le curiosità del lettore.
A questo punto lascio la parola all'articolo tratto dalla rivista Rinascita Balcanica firmato dall'eccezionale Michele Altamura.
Auguro buona lettura.


Tensione nei Balcani all'italiana.

"Le parole di Silvio Berlusconi sulla provocazione americana nei confronti della Russia, sulla indipendenza unilaterale del Kosovo, sullo scudo spaziale e il conflitto georgiano, risuonano come campanelli di allarme. Che qualcosa sta cambiando, in tutto l’emisfero occidentale, lo si intuisce facilmente guardando i Balcani, dove stanno accadendo cose davvero insolite, accordi strani e strane proposte. ( Foto: Silvio Berlusconi e Tayyip Erdogan)


La politica estera italiana fa sentire la sua voce controcorrente rispetto alla posizione ufficiale dell’Unione Europea e dell’Inghilterra, lanciando un dialogo sulla politica estera che avrà nuove basi e diversi punti di arrivo, ormai non più scontati. È chiaro infatti che molti assetti stanno cambiando, e giorno dopo giorno certe dichiarazioni devono farci riflettere. A fare da portavoce del nuovo ago della bilancia tra le forze internazionali è stata nominata l’Italia, l’unico Stato membro dell’Unione Europea che ha deciso di prendere le distanze dal blocco franco-tedesco schierato con Inghilterra e Stati Uniti per schierarsi accanto alla Russia, in questa grande partita della riconfigurazione dei poteri. Mentre alla Serbia non è permesso parlare - anche perché sarebbe del tutto vano, qualsiasi cosa dica Belgrado viene subito apostrofato dai media come "ultranazionalista", persino le posizioni più democratiche dei democratici - a fare la voce sibillina è quella di Berlusconi.

Che qualcosa sta cambiando, in tutto l’emisfero occidentale, lo si intuisce facilmente guardando i Balcani, dove stanno accadendo cose davvero insolite, accordi strani e strane proposte. Questa crisi economica americana sta scuotendo tutti i nuovi Stati emergenti a prendere coraggio per affrontare la situazione e superare il fantasma del passato della guerra: già il fatto che tutti gli Stati balcanici hanno rifiutato i prestiti del Fondo Monetario Internazionale, dovrebbe far capire come la realtà che ci ricordavamo si sta capovolgendo. A parlare per la cosiddetta Comunità Internazionale non sono più i rappresenti dei Governi, ma sempre ex ambasciatori, il cui mandato nei Balcani è ormai decaduto, oppure personaggi legati a strutture internazionali non governative, che con strane dichiarazioni, "dicono e non dicono". Traspare un clima di tensione in quanto, dopo la grande ubriacata di euforia dell'elezione americana, tutti sono caduti nella squallida realtà dei debiti che l’America ha lasciato un po’ ovunque, cosicchè qualcuno ha cominciato a mettersi la mano sulla coscienza. Cosa raccontare ora alla gente, visto che un po’ tutti cercano di prendere il proprio dopo le tante promesse?

Da una parte vi sono infatti gli albanesi del Kosovo, che cercano ora di sistemare a modo loro la questione dell’indipendenza, senza scendere più a patti con l’Onu e l’Unione Europea. Pristina vuole il suo Stato e un po’ rinnega i vecchi accordi sull’assistenza internazionale perenne, e a maggior ragione quella europea, scritta sull’ondata dell’integrazione della Serbia. Dall’altra vi sono poi i montenegrini che, forti del sostegno del Barone Rothschild, hanno già annunciato che entreranno in Europa, per costruire così il loro capolavoro di Tivat. Non bisogna dimenticare la Croazia, ormai in preda ad una schizofrenia selvaggia per l’avanzata economica italiana e il suo cammino in Europa, e così per dimenticare i problemi con la mafia e i traffici, preferisce attaccare il più debole. In questo, la vicina Republika Srpska sembra un nemico "scontato", e che facilmente può essere definito una minaccia per la stabilità della regione, così come la Serbia fautore della famosa "aggressione" al popolo croato. I politici croati non smetteranno mai di perdersi nella nostalgia della guerra balcanica che ha portato alla Croazia la "gloria" dell’indipendenza, e così mai ammetteranno la violenza e l’eccidio compiuto.

Tutto sommato c’è chi forse sta peggio, perché pur conoscendo il loro passato di sofferenza, non riesce a far quadrare il proprio futuro. È questo il destino della Republika Srpska, che cerca un’identità indipendente da uno Stato bosniaco che nei fatti non esiste; organizza riunioni e manifestazioni per l’indipendenza, dove alla fine di tutto si parla, fuorché di quello. Sua antagonista "pentita" è invece la Federazione della BiH, che dinanzi allo spettro della crisi finanziaria cerca di disfarsi di Silajdzic per trovare un accordo sostenibile con serbi e croati che piaccia tanto all’Europea.
Agli estremi della regione balcanica, vi sono i macedoni, ormai impantanati con il loro nome e i greci, e non sanno più che "pesci prendere": litigano ogni giorno e nessuno si azzarda a dire qualcosa o a prendere una posizione. L’Albania di Berisha cerca invece di trovare un proprio equilibrio interno, grazie all’accordo con Edi Rama, in maniera da far fuori tutti i piccoli partiti, i quali, come atto disperato estremo, hanno deciso di occupare il Parlamento. La cosa triste è che sono barricati da giorni nell’Aula Parlamentare, e il Governo per dispetto ha deciso di togliere loro i riscaldamenti.
Infine vi è la Serbia, roccaforte della Jugoslavia che non esiste più, anche lei bersaglio del FMI e della Banca Mondiale che le ricordano quanto può essere vicino il fallimento. A dispetto di quanto si crede, Belgrado non è poi così debole, la sua economia potrebbe sicuramente accusare delle scosse di assestamento, ma non tali da farla cadere. La sua forza, la si vede proprio ora, che riesce a spuntare persino un accordo con l’Europa sulla Eulex, anche se è un compromesso che barcolla ancora tanto, sotto i colpi del piano Ahtisaari.

In questo mosaico di stranezze, il ruolo dell’Italia di Berlusconi si incastona alla perfezione. Promotore dell’integrazione dei Balcani Occidentali, il Governo italiano si schiera anche a favore della Turchia, sfidando l’ira della Lega Lombarda, che aveva già preparato la legge sull’immigrazione. Ovviamente, sull’adesione della Turchia, bisognerà fare i conti anche con la Francia, la quale per evitare lo sperpetuo dei turchi, ha persino creato un'Unione del Mediterraneo. Su questo i Balcani tacciono, e tanti si stanno chiedendo "dove sarà la fregatura questa volta..." A questo punto, chissà se qualcuno rispolvererà il vecchio progetto di costruire un esercito europeo, in cui assoldare tutti i cittadini dell’Europa allargata, per avere più soldati di pace. Addirittura qualcuno in Russia ha cominciato a parlare di un'Unione slava. Ma che vorrà dire? Sappiamo che prima c’era la Jugoslavia e che l’hanno distrutta, ma che qualcuno abbia veramente pensato di fare un esercito balcanico e rifare la Jugoslavia, sembra davvero un azzardo, oppure no...

Al di là delle ipotesi più o meno reali, gli attuali eventi difficilmente possono essere considerate delle coincidenze, in quanto è chiaro che rispondono ad una regia ben precisa. Vi sono infatti delle forze che cercano di spaccare l’Europa, e farne una occidentale e un’altra orientale, magari ad influenza russa. Mosca infatti, approfittando dalla crisi americana, cerca di cavalcare l’onda della bolla della "democrazia possibile" per riconquistare le posizioni perse. Per far questo fomenta i Paesi dell’Europa Sud-Orientale, che ormai sono tutti molto agguerriti e pronti a presentare al caro Obama, durane il prossimo G20, il conto dei debiti da pagare: questa volta per la Casa Bianca sarà "nera" .

Michele Altamura

Che ne dite?
Naturalmente io sull'entrata della Turchia in U.E. torno ad essere contrario alle tesi del cavaliere e mi dichiaro totalmente d'accordo con la linea della Lega Nord.
Grazie dell'attenzione, pigreco

giovedì 6 novembre 2008

Avviso ai festeggianti


A tutti quelli che:
Sono contenti che abbia vinto un Democratico.....(ricordo che la guerra nel Vietnam l'ha iniziata il Democratico Kennedy mentre il bombardamento della Serbia l'ha ordinato il Democratico Clinton)

A tutti quelli che:
Hanno pianto commossi perchè a vincere è stato uno di colore.....(rammento che il Segretario di Stato è Condoleezza Rice di cui tralascio il curriculum bellico, mentre il capo di Stato Maggiore nella guerra del golfo era un generale di colore, tale Colin Luther Powell)

A tutti quelli che:
Hanno fatto a gara per dimostrarsi più filoamericani degli altri, dedico questa
annotazione.

Lo sapete che le truppe americane dislocate in Italia godono di extraterritorialità?
In pratica si godono i privilegi che offre a loro l'autolimitazione di sovranità che lo Stato Italiano attua nell'applicare la propria giurisdizione sul territorio dove si trova una base americana, al fine di garantire ampia libertà e indipendenza ai soldati persino di uccidere senza poter essere giudicati ( vedi Cermis).

Io APPOGGERO' INCONDIZIONATAMENTE il primo Presidente Americano nero o bianco che sia che consegnerà alla giustizia locale i soldati Americani che uccidono, stuprano e torturano i cittadini di uno Stato sovrano.
Grazie e buona notte.
Pigreco