giovedì 4 marzo 2010

Oggi sono statunitense anch'io


Oggi sono contento e mi sento pure sollevato perchè una notizia arrivata dagli States, ha scaldato i nostri cuori.
Il Senato degli Stati Uniti, ha riconosciuto il genocidio degli Armeni ad opera dei Turchi.
Non che ci fosse bisogno del loro riconoscimento ma siccome l'opinione pubblica viene a conoscenza di certi avvenimenti, soltanto se trattati da istituzioni e mezzi d'informazione dei paesi che "CONTANO" , ben vengano tali riconoscimenti.
Anche perchè l'asse Israele-Turchia-USA, vero asse di ferro, ha sempre dominato e indirizzato l'opinione pubblica mondiale a proprio piacimento.
Quello che è successo agli Armeni e non soltanto a loro ma ai Greci del Pontos, ai Curdi ecc... ecc.. non viene ricordato, viene taciuto o negato.
Mentre per i Tribunali contro i Crimini di Guerra, il genocidio era quello dei Serbi ai danni dei musulmani della Bosnia, lo sterminio storicamente documentato degli Armeni, dei Greci e dei Curdi, era una semplice strage.
Come quella degli Indiani d'America.
Per l'opinione pubblica mondiale l'unico genocidio conosciuto è l'Olocausto.
Anche se non aggiungiamo di chi, tutti sanno chi era il popolo che lo subì.
Invece per i crimini dei Turchi degli Israeliani e degli Statunitensi silenzio ed ignoranza.
Ecco allora che stasera metto da parte la mia faziosità, il mio spirito polemico e quant'altro, e mi dichiaro grato ai Senatori USA che hanno avuto e dimostrato l'onestà intellettuale di rendere finalmente giustizia alla Storia.
A titolo d'informazione, ecco di cosa si è trattato:
Fonte Wikipedia.

"Questa è la lista dei paesi che ad oggi hanno ufficialmente riconosciuto il genocidio:

Argentina
Armenia
Belgio
Canada
Cile
Cipro
Francia
Grecia
Italia
Lituania
Libano
Paesi Bassi
Polonia
Russia
Slovacchia
Svizzera
Uruguay
Vaticano
Venezuela



Nel periodo precedente la prima guerra mondiale all'impero ottomano era succeduto il governo dei «Giovani Turchi». Costoro temevano che gli armeni potessero allearsi coi russi, di cui erano nemici. Il 1909 registrò un eccidio di almeno 30.000 persone nella regione della Cilicia. Successivamente nel 1915 alcuni battaglioni armeni dell'esercito russo cominciarono a reclutare fra le loro fila armeni che in precedenza avevano militato nell'esercito ottomano. Intanto l'esercito francese finanziava e armava a sua volta gli armeni, incitandoli alla rivolta contro il nascente potere repubblicano. Nella notte tra il 23 e il 24 aprile 1915 vennero eseguiti i primi arresti tra l'Elite armena di Costantinopoli. L'operazione proseguì l'indomani e nei giorni seguenti. In un mese più di mille intellettuali armeni, tra cui giornalisti, scrittori, poeti e perfino delegati al Parlamento furono deportati verso l'interno dell'Anatolia e massacrati per strada.
Arresti e deportazioni furono compiute in massima parte dai «Giovani Turchi». Nelle marce della morte, che coinvolsero 1.200.000 persone, centinaia di migliaia morirono di fame, malattia o sfinimento. Altre centinaia di migliaia furono massacrate dalla milizia curda e dall'esercito turco. Le fotografie di Armin T. Wegener sono la testimonianza di quei fatti.

Malgrado le controversie storico-politiche di cui daremo conto anche nella sezione che segue, un ampio ventaglio di analisti concorda nel qualificare questo accadimento come il primo genocidio moderno, e soprattutto molte fonti occidentali enfatizzano l'aspetto di "scientifica" programmazione delle uccisioni.



Il genocidio dei Greci di Pontos
Gli antichi greci fondarono colonie sulle coste del Mar Nero sin dai tempi più remoti. Durante il Medioevo, i greci del Ponto furono sottoposti al dominio dell'impero bizantino, per poi subire l'invasione dei turchi ottomani Con la dominazione ottomana, i pontici rimasero isolati dal resto del mondo greco, sviluppando così una cultura e una lingua proprie (tant'è che oggi il greco pontico non è più mutualmente comprensibile con il greco parlato in Grecia). Come altre minoranze cristiane dell'Asia minore, quali armeni e assiri, i greci del Ponto subirono dure persecuzioni ad opera degli ottomani prima e dei nazionalisti turchi poi, tant'è che alcuni storici parlano di un vero e proprio "genocidio dei greci del Ponto", verificatosi all'inizio del XX secolo.