lunedì 28 aprile 2008

Italiani e Greci una faccia, una razza


Ho scovato tra le pagine interne di un giornale la notizia che pubblico.
Ho pensato in questa maniera di mettere in evidenza la straordinaria bravura di Leonardo e di associarla idealmente alle eccezionali intuizioni e scoperte degli antichi greci.
Spero che queste notizie sveglino nei giovani l'interesse per la vita e le opere di questi Grandi Uomini.


In volo, sì, ma col paracadute
"Ognuno si potrà gettare da qualsiasi altezza senza alcun rischio". Così scrisse Leonardo a proposito dei suoi studi per il volo meccanico realizzati tra il 1483 e il 1486 a Milano. Negli stessi fogli veniva inoltre enunciato, per la prima volta, il principio della reciprocità aerodinamica, accompagnato dal progetto del paracadute con la sua didascalia esplicativa. La struttura inventata da Leonardo prevedeva una piattaforma piramidale in lino, la cui base, lunga circa otto metri per lato, era tenuta aperta da quattro corde legate ai rispettivi angoli: un'invenzione che avrebbe reso possibile, come assicurava il suo ideatore, lanciarsi da qualsiasi altezza senza riportare alcuna ferita. A Leonardo farebbe sicuramente piacere apprendere che il paracadute da lui progettato ed ideato, oggi è stato sperimentato con successo dall'architetto londinese Adrian Nicholas. Unici elementi nuovi rispetto al modello, sono stati l'uso del cotone (invece del lino) e la modifica del sistema di fuoriuscita dell'aria. Sganciato a tremila metri di altezza nei cieli del Sudafrica, il paracadute ha superato con successo la prova dell'aria. La discesa non è durata più di cinque minuti e il paracadute non ha mostrato eccessivi ondeggiamenti. Per forma, struttura e qualità dei materiali, il paracadute attuale è certamente più sicuro di quello ipotizzato da Leonardo. A lui, tuttavia, anche in questo caso va attribuita l'idea originaria.

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