venerdì 25 aprile 2008

Tradizioni Greche-La PASQUA cristiano ortodossa


La Pasqua ortodossa quest'anno "cade" il 27 Aprile.
Perchè non coincidono quella cattolica e quella ortodossa?
Ecco una bella storia che inizia.....dopo la luna piena........

Tutto è cominciato nel 325 d.C. con il concilio di Nicea. Agli albori del cristianesimo la resurrezione era celebrata ogni domenica. Successivamente la chiesa cristiana decise di celebrarla soltanto una volta l’anno, ma i tanti movimenti cristiani non riuscirono a mettersi d’accordo sulla data. Il concilio di Nicea pose fine alla questione, stabilendo che la Pasqua dovesse cadere la domenica seguente alla prima luna piena di primavera. Ancora oggi si calcola sulla base dell’equinozio primaverile (21 marzo) e della luna piena, utilizzando per il calcolo il meridiano di Gerusalemme, luogo della morte e resurrezione di Cristo. La Pasqua ortodossa non coincide con quella cattolica perché la chiesa ortodossa per i suoi conti utilizza il calendario giuliano (il vecchio calendario di Giulio Cesare), anziché quello gregoriano. Capita, di tanto in tanto, che coincidano: è successo nel 2004 e nel 2007,succederà nel 2010
Per gli ortodossi è la festa per eccellenza, da trascorrere insieme alla famiglia, agli amici, agli affetti più cari, come per i cattolici il Natale. Tutta la settimana santa viene celebrata con una solennità particolare, che ha il suo culmine nella cerimonia del sabato, quando, a mezzanotte in punto, il “pope” (sacerdote) bussando dall’esterno per tre volte alla porta maggiore della chiesa annuncerà “Cristo è risorto” (in greco Christos anesti, in russo Christos voskrès) e spalancando le porte della chiesa intonerà l’inno della resurrezione lanciando foglie di alloro.
La cerimonia è resa particolarmente suggestiva dalla luce delle candele che tutti i fedeli tengono in mano. Tradizione vuole che la candela sia poi portata, accesa, fino a casa: impresa possibile se si abita vicino alla chiesa, e se non tira vento. In Grecia si mangiano le uova benedette, dal guscio dipinto di rosso, ma prima ognuno deve battere il proprio uovo con quello del vicino pronunciando la frase di rito, Christos anesti, a cui l’altro risponderà alithos anesti (è veramente risorto). Vince chi riesce a mantenere intatto il guscio.
Le famiglie, gli amici, i vicini di casa si ritrovano in un giardino, in un prato, in un bosco attrezzato per il barbecue e mettono a cuocere l’agnello, intero, allo spiedo: un’operazione che richiede molte ore e molta pazienza, perché non sono (non sarebbero...) ammessi spiedi elettrici. Si gira un po’ per uno mentre tutt’intorno al focolare si mangia, si canta, si balla, insomma, si fa festa!

Nessun commento: